C’è una lievissima possibilità che mi abbiate già sentito lamentare della pigrizia dei giornalisti. Il fatto è che non riesco ad accettare che una professione un tempo importante e intelligente sia scaduta al punto di ripetere ciecamente gli ultimi Twitter Trends senza aggiungervi un minimo di analisi o commento. E dire che basterebbe così poco per ampliare gli orizzonti dei lettori… Vi lascio ponderare le implicazioni di tutto ciò per l’informazione “seria”, ma in qualità di esperto di sesso insolito posso farvi un esempio un po’ zozzo.
Secondo gran parte dei mass media, i due temi caldi di questi giorni sono la grandiosa decadenza degli anni Venti nel Grande Gatsby di Luhrmann e la scandalosa DomCondi Los Angeles, che i giornali hanno ribattezzato «la fiera sadomaso». Il che potrebbe essere anche carino… se davvero la storia finisse lì. Come probabilmente avete intuito, tuttavia, qualche approfondimento si potrebbe anche fare.
Prima di tutto, considerato come sono questi eventi di solito la DomConLA non è particolarmente scandalosa, né una gran novità. In effetti si trattava addirittura del decimo anniversario di quella convention – che pur contenendo qualche stand non è affatto una fiera. Sarebbe bastata una ricerca su Google per rivelare che le fiere BDSM esistono davvero e sono piuttosto frequenti in tutto il mondo: se volete visitare una delle migliori vi consiglio per esempio l’imminente BoundCon a Monaco di Baviera.
Tralasciando invece i meriti letterari e cinematografici di Gatsby, altri trenta secondi di documentazione avrebbero scoperto qualcosa di molto più sfacciato e addirittura connesso all’altra “notizia”. Che ne dite di una sfilata di moda ispirata all’epoca di Fitzgerald? La potete vedere qui sotto: si tratta del lancio di una linea di abbigliamento in latex chiamata Dirty 30 e creata dalla stilista Klawdya Rothschild.
A dirla tutta, la sfilata si è tenuta durante il Rubber Ball, un evento annuale che sovrasta quello di LA e costituisce uno degli appuntamenti più importanti al mondo per ifeticisti del lattice – dove peraltro l’attenzione si è concentrata altrove. Il suo clou è stata infatti la premiazione di Miss Rubber World 2013, la modella svedese Psylocke. Lascerò a voi il divertimento di scoprire quale performance le abbia fatto vincere la tiara, perché vorrei concentrarmi su quella che per me è stata la vera notizia di tutto ciò. Ossia: voi lo sapete cosa cavolo comporti diventare Miss Rubber World?
Viene fuori che la prima parte è facile: si viene ricoperti da una valanga di merce omaggio – anche se questo anno il valore del bottino è stato del 33% inferiore a quello del 2012, e qui potrebbero nascere delle considerazioni economiche interessanti. Poi Psylocke avrà però il compito di «promuovere la comunità dei feticisti della gomma e fungere da sua rappresentate presso gli eventi fetish internazionali». Eccoci! Se facessi ancora il giornalista, sarebbe questa la notizia che seguirei. Sono terribilmente curioso di scoprire come si svolgerà il suo prossimo anno. È tutta una bufala? Viaggerà davvero in tutto il mondo per fare l’ambasciatrice del latex fra congreghe semi-ostili di feticisti della pelle o delle uniformi? E comunque cosa farà, di preciso? I mass media se ne accorgeranno? Quante domande senza risposta…