Questo articolo richiesto originariamente per l’edizione italiana della rivista Playboy non era stato poi pubblicato per via di divergenze amministrative. Il lancio della nuova versione di Ayzad.com mi sembrava l’occasione giusta per condividerlo con voi.
Non è un caso se l’unica scena che tutti ricordano del film Eyes wide shut sia quella delle maschere, in cui uno storditissimo Tom Cruise finisce nei guai per essersi intrufolato nella festa sbagliata. Il fatto è che Kubrick vi mise in scena una delle fantasie erotiche più potenti che ci siano, con tutti i suoi archetipi al posto giusto: un luogo misterioso e quasi sacro, un’impenetrabile setta dedita a strani riti di sesso e potere, corpi bellissimi ma irriconoscibili, un mix di pericolo ed eccitazione, costumi raffinati e carichi di suggestione… Anzi, se – come molti – avete dimenticato cosa accadesse di preciso in quella sequenza siete perdonati; davanti a certe immagini è normale che il cervello vada in tilt.
L’altra reazione normale è desiderare ardentemente di vivere un’esperienza simile, tant’è vero che da tredici anni a questa parte scovare una ‘festa Fidelio’ (dalla parola d’ordine usata nel film) è un po’ il santo Graal di chiunque bazzichi il mondo dell’eros estremo. E qui, proprio come dicono al cinema, abbiamo due notizie per voi. Una buona e una cattiva.
Partiamo dalla seconda: ci spiace rovinare un sogno, ma quelle serate non esistono. Non si tratta di mancanza di volontà, ma proprio di una impossibilità tecnica. Tralasciamo per un attimo i costi di un carnevale simile, e ragioniamoci un po’ su: secondo voi, come sarebbe possibile selezionare i partecipanti e riunirli mantenendo tutto segreto? Va bene l’esclusività, ma quante persone (belle, educatissime, disinibite, presumibilmente importanti) accetterebbero davvero un invito tanto misterioso?
E non è finita qui, perché poi ci sarebbe il problema di mettere tutti d’accordo su come comportarsi. Cosa facciamo, degli incontri settimanali per studiarci le coreografie prima della festa? Ve li vedete un centinaio di mandrilloni che aspettano un segnale di qualche misterioso gran sacerdote per saltare addosso a tutto quel ben di dio? Siamo realisti, su… Le orge ci sono eccome in tutto il mondo, ma si svolgono purtroppo in tutt’altro modo.
Ciò non vuole però dire che non ci sia qualcuno che provi lo stesso a “fidelizzare” una serata fra scambisti. I risultati di solito sono pietosi, ma non sempre. L’esperimento migliore si svolge diverse volte l’anno in Germania, in un castello a un centinaio di chilometri da Francoforte: la Notte delle maschere prevede cena da gourmet, quartetto d’archi e un servizio di shuttle dall’aeroporto, mentre la Notte della passione si svolge a volto scoperto, e viene riservata a un’élite composta al massimo da 150 coppie. Per tentare la fortuna potete visitare il sito degli organizzatori… Ma fate molta attenzione.
Il Web pullula infatti anche di truffatori che fanno leva sull’intrigo di certe atmosfere per arricchirsi a spese dei creduloni. Sbagliare indirizzo o fidarsi di mail e pubblicità troppo allettanti può avere allora conseguenze molto gravi. Negli ultimi anni ci sono stati diversi casi di ricatto ai danni di chi aveva scioccamente fornito i propri dati personali ‘per essere valutato dal club ed essere accoppiato alle ragazze ideali’, o di chi aveva versato impressionanti quote d’iscrizione a gruppi che promettevano esperienze erotiche eccezionalmente esclusive e del tutto immaginarie.
Per fortuna però c’è anche la buona notizia. Per provare l’emozione di un evento così intensamente sensuale, anche se senz’altro un po’ diverso da come l’avete visto nei film, ci sono molte altre possibilità ben più concrete e accessibili. Tutto sta nel sapersi mettere in gioco.
Facciamo un passo indietro. Le caratteristiche del party di Kubrick hanno in realtà un nome ben preciso: fetish, che non indica solo le modelle vestite di latex che compaiono su Google digitando questa parola.
Per chi pratica veramente i tortuosi sentieri della sessualità insolita, il fetish è un’estetica molto più complessa, che comprende tutti e cinque i sensi e un’infinità di possibilità differenti, accomunate da un unico principio. Il vero fetish – che è imparentato solo alla lontana con i più banali feticismi – consiste nel prendere un richiamo sensuale e spingerlo al massimo, moltiplicandone enormemente l’intensità.
Se per esempio i tacchi a spillo sono intriganti perché slanciano le gambe, cambiano la postura del sedere e del petto, e impongono un ancheggiamento molto eccitante, ecco che un’amante del genere indosserà tacchi da dodici, quindici o anche più centimetri. I corsetti piacciono perché esaltano la femminilità della figura a clessidra? Allora sotto con stringivita letteralmente mozzafiato. L’uomo in uniforme affascina? Figuriamoci se la divisa viene reinventata in virilissima pelle nera…
L’abbigliamento però è solo un ingrediente della ricetta. Come abbiamo visto all’inizio, ci sono tanti elementi anche molto più sottili che contribuiscono a caricare l’aria di un’elettricità tutta particolare.
Per ritrovare tutto questo senza rischiare di finire nelle grinfie di una setta di sciroccati basta frequentare un fetish party, naturalmente scegliendo bene nella vastissima offerta – non tutta di qualità – proposta dalle grandi città europee. In questo senso l’Italia con la sua ipocrisia cattolica è purtroppo uno dei paesi messi peggio, ma prendendo l’aereo si trovano in media due o tre eventi interessanti ogni mese (vedi box Gli imperdibili). Per partecipare basta poco: un biglietto solitamente prenotabile via Internet, il dresscode adatto e la conoscenza di qualche semplice regola di comportamento. I box di queste pagine vi metteranno sulla strada giusta.
Una volta superato il controllo del look da parte della doorbitch all’ingresso, l’ambiente che troverete può essere molto variabile. Ogni festa ha infatti un proprio spirito individuale, e se al Wasteland olandese (dove sono state scattate le foto del servizio) ci si perde in un mare di oltre cinquemila persone più simile a una discoteca che a un boudoir, il Secret di Milano è per esempio un’esperienza molto più raccolta, incentrata su look che riflettono la cultura modaiola della città.
I Torture Garden di Londra – specie i colossali “compleanni” – sono caratterizzati da performance di notevole livello spettacolare; La Nuit Dèmonia di Parigi è una vetrina per infinite sfilate a tema; In Germania si tende invece ad approcci più diretti ed espliciti. La cultura locale influenza sempre l’approccio al fetish: le discussioni fin troppo intellettuali di Barcellona sono lontanissime, e non solo geograficamente, dalla caciara a stelle e strisce dei veri e propri “villaggi vacanza” fetish organizzati nei Caraibi.
Ci sono, naturalmente, anche molti elementi comuni a tutte le feste di questo tipo. A cominciare dagli spettacoli di artisti spesso stupefacenti, capaci di trasformare anni di ricerca erotica in vere e proprie performance. Il burlesque oggi tanto di moda è stato rilanciato proprio dai fetish party, e lo stesso fenomeno sta accadendo con lo shibari, cioè il bondage in stile giapponese. Aspettatevi esposizioni di fotografi e illustratori a tema, seminari più o meno formali sulle più insolite pratiche che possiate immaginare… ma soprattutto preparatevi a un’apertura mentale sconosciuta nei normali locali.
A un evento fetish è normale trovare persone dai 18 ai 70 anni, di ogni sesso e orientamento, che convivono nella più completa serenità. Contrariamente a quel che si potrebbe immaginare, i nevrotici e i maniaci (che come ovunque non mancano) sono un’assoluta minoranza, così come i maleducati. Molti comportamenti che in una comune discoteca vengono dati per scontati sono tabù a feste di questo tipo, e l’immancabile servizio di sicurezza è rapidissimo nel cacciare chi non rispetti gli altri partecipanti.
Il paradosso in fondo è proprio questo. Dopo un paio d’ore di immersione nel vortice di gioiosa libertà e sensualità senza restrizioni di un fetish party, i pervertiti pericolosi sembrano più quelli che restano fuori, in quella “normalità” fatta di desideri repressi, ossessioni, violenza e sopraffazione. Non c’è quindi da stupirsi se molti appassionati confessino di provare un certo fastidio all’ora dell’alba, quando viene il momento di riporre nell’armadio il dresscode e la propria “identità segreta” per tornare al tran tran quotidiano. Fortuna che basta qualche ricerca su Internet per scovare subito un’altra festa in latex, un’altra occasione per sfoggiare un nuovo look e scoprire sempre nuovi lati dell’universo più vasto ed eccitante che ci sia: noi stessi. E senza nessuna maschera.
GLI IMPERDIBILISe a questo punto non vedete l’ora di partecipare a una festa fetish, vi consiglio
Date ancora da definire:
Molti altri eventi sono elencati online su www.altparty.net/event |
FETISH BON TON
Niente paura: nella realtà non vi troverete mai sotto processo per un comportamento sbagliato come accade a Tom Cruise in Eyes wide shut. In compenso è possibile che ignorare le regole base delle feste fetish vi faccia espellere dal locale… e deridere dalle signore presenti. Ecco quindi qualche suggerimento…
SI’ |
NO |
Vestirsi secondo il dresscode richiesto | Criticare look e gusti degli altri partecipanti |
Approcciare i partecipanti con educazione | Realizzare foto o video |
Usare solo i propri toys e accessori | Toccare senza avere chiesto il permesso |
Finito l’uso, ripulire le attrezzature “pubbliche” | Ubriacarsi o drogarsi |
Godersi le performance | Intromettersi nei giochi altrui anche se pubblici |
Tenere gli occhi aperti: c’è sempre da imparare… | Parlare dei partecipanti a chi non c’era |
DRESSCODE: IL VESTITO DELLA FESTAIl senso stesso di un evento fetish è, naturalmente, di creare un’atmosfera speciale indossando abiti in tono con la serata. La brutta notizia per i maschietti è che lo smoking di solito non è accettato, e che i produttori di capi fetish di buona qualità per uomo sono pochi e spesso inavvicinabili. Abbiamo chiesto agli esperti quali fossero i loro trucchi del mestiere, ed ecco cosa hanno risposto…
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PARLEZ-VOUS FETISH?
Il mondo dell’eros estremo ha la brutta caratteristica di usare un sacco di strani termini che è però bene conoscere. Ecco quelli più utili…
Catsuit – Tuta intera aderentissima, di solito in latex (vedi)
Darkroom – Area delimitata e poco illuminata riservata ai giochi più espliciti
Doorbitch – L’addetta che, all’ingresso di una festa, valuta i look e rimbalza chi non rispetta il dresscode (vedi)
Dresscode – L’abbigliamento richiesto per partecipare a un evento fetish. Cambia di party in party, quindi attenzione!
Dungeon – Area attrezzata per giochi di dominazione e sottomissione
Fetish – L’estetica della sensualità portata all’estremo
Latex (o lattice) – Gomma sottilissima (e fragilissima!) con cui vengono realizzati abiti che danno sensazioni molto particolari quando vengono indossati
Pvc (o vinile) – Materiale plastico lucido col quale si realizzano abiti e accessori
White room –Area attrezzata per giochi a tema medico
Zentai – Catsuit (vedi) in microfibra che copre l’intero corpo, testa compresa