Questa domenica torna l’appuntamento con Sadistique, il party BDSM che organizzo tutti i mesi a Milano. Facendo due conti ho scoperto che questa sarà la centoventesima edizione, eppure esattamente come la prima volta ho già cominciato a ricevere messaggi da parte di chi proprio non riesce a digerire l’obbligo di dress code, cioè di un abbigliamento adeguato all’occasione.
C’è chi non ne comprende il motivo, chi non sa cosa mettersi, chi cerca esenzioni impossibili e chi molto piccato dichiara che «io non mi voglio vestire diversamente dal solito e quindi non ci vengo» (Spoiler: nessuno ne sentirà la mancanza).
A ogni modo mi è sembrata quindi l’occasione adatta per fare un po’ di chiarezza utile anche quando si debba partecipare ad altri eventi del genere. Cominciamo dal principio: richiedere un dress code non è una crudele angheria, ma la cosa più normale del mondo. Non ci credete? Provate ad andare al lavoro vestiti da Peppa Pig e sappiatemi dire come va. Se ogni occasione ha il suo abbigliamento adatto, è quindi logico che a un party BDSM si chieda di vestirsi in modo appropriato all’evento.
Nel caso specifico il dress code serve a creare un’atmosfera distinta dalla grigia quotidianità, che aiuti anche a entrare nello spazio mentale ideale per godersi la situazione. Il secondo motivo per cui chi organizza queste cose chiede un look non banale è altrettanto semplice. Così facendo si tengono lontani tutti quei guardoni, curiosi e quei viscidi personaggi che tendono a infiltrarsi alle feste sperando di non andare, almeno una volta, in bianco. L’esperienza insegna che costoro rifuggono ogni sforzo di rendersi desiderabili come Dracula dalla luce del sole: piuttosto che dedicare cinque minuti a pensare come vestirsi preferiscono stare a casa (per fortuna).
Stabilito questo rimane quindi un solo problema: come si sceglie il dress code giusto? Guarda caso, ho la risposta proprio a portata di mano. Stava sul sito ufficiale di Sadistique, ma ve la copio volentieri qui sotto. A questo punto se avete sempre sognato di partecipare a un evento BDSM non avete più scuse per non venire…
Il fetish non è solo tacchi a stiletto e abiti in lattice: naturalmente sono bellissimi, ma ci sono anche tanti altri modi per esprimere con il look la propria sensualità e unicità. Basta avere voglia di osare, mostrarsi, non omologarsi. Alcuni look perfetti per l’occasione sono: Fetish, Bdsm, Leather, Latex, Uniform, Goth, Dark, Sexy, Zentai, Bizarre. Ecco qualche consiglio per inventare un dress code perfetto: | |
Evita l’abbigliamento quotidiano Sadistique è un’occasione speciale che merita un abbigliamento speciale, adatto al tema della festa. Libera la fantasia e abbandona gli abiti di tutti i giorni per mostrare la tua vera personalità! | |
Scegli materiali insoliti Latex, pelle, Pvc, metallo… perché limitarsi ai comuni tessuti, quando ci sono tante altre possibilità di far risaltare la tua sensualità? | |
Eleganza innanzitutto Si può essere sexy, provocanti e persino osceni senza per questo risultare sciatti. In caso di emergenza, prova a rendere fetish un elegantissimo abito da serata di gala… La trasandatezza rimane rigorosamente fuori! | |
Bando alla timidezza Sadistique è una festa BDSM e fetish: mostrare un po’ di pelle in più non scandalizzerà nessuno. | |
Intimo e lingerie non sono fetish Restare in comune biancheria intima non è un dress code accettato (no, neanche se è nera). | |
C’è uniforme e uniforme Vuoi puntare su un dress code militare o in uniforme? Non c’è problema… purché l’uniforme sia in versione fetish. Se tutti usassero banali mimetiche o divise sembreremmo una mensa reclute, non una festa erotica! | |
Cura i dettagli Per avere un buon dress code non è necessario coprirsi completamente di latex: a volte qualche particolare conta più di tutto il resto. | |
Non siamo a carnevale Inventa il tuo personaggio con un look originale, eccitante, adorabile, unico, sensuale… Ma non confondere Sadistique con una festa in maschera! | |
Le scuse non servono Le regole sono fatte per essere rispettate da tutti. Inventare giustificazioni non serve a niente, e in particolare: “Sono qui per caso, abito lontano e non avevo dress code con me” “Ma sono vestito di nero” e “Alle altre feste mi fanno entrare così” “Potete fare un’eccezione solo per me” e “Ma una volta andava bene così” “Sono amico degli organizzatori / del proprietario del locale” “Voglio solo entrare a vedere se c’è una persona che conosco” |