Uno dei giocattoli erotici più rari, complicati, spettacolari e – purtroppo – fragili dell’armamentario di chi prende l’esplorazione sensoriale molto sul serio è da sempre la violet wand. O meglio: lo è dal 1903, anno in cui comparve sul mercato sotto forma di strumento medico del tutto inefficace ma ottimo per impressionare i gonzi e convincerli che i suoi misteriosi “fulmini” colorati potessero curare qualsiasi malanno. La verità è, più banalmente, che le scariche elettrostatiche prodotte da questi strumenti offrono affascinanti possibilità di stimolazione, che vanno da un leggero solletico a vera e propria tortura – per non parlare del particolarissimo ronzio modulato e dell’odore di ozono che producono, che contribuiscono a creare intriganti scenari da scienziato pazzo.
Il problema invece è, come dicevamo, che la tecnologia steampunk di questi aggeggi è soggetta a rotture e malfunzionamenti di ogni genere e trattandosi di costosi oggetti d’antiquariato spesso è impossibile riuscire a ripararli. E diciamolo: quei cosi ospedalieri usati dalle moderne estetiste avranno anche effetti simili, ma mettono tristezza solo a guardarli.
È quindi con gran soddisfazione che ho scoperto l’esistenza della Neon wand di Kinklab, che reinventa il concetto stesso di violet wand sostituendo ai vecchi avvolgimenti Oudin dei moderni circuiti integrati più simili a quelli di un flash elettronico. Traduzione per chi non fa l’elettricista: non si rompe, costa molto meno ed è più sicura – e inoltre è abbastanza elegante da assomigliare a qualcosa marchiato Apple. L’unico aspetto potenzialmente negativo di questa splendida invenzione, che potete ammirare in funzione in questo video promozionale, è che l’intensità delle scariche è molto inferiore a quelle prodotte da un modello tradizionale. Da una parte vuol dire che è più piacevole, dall’altra che la Neon wand non è adatta per chi ama il BDSM spinto. Ma c’è una soluzione anche per questo.
Un accessorio chiamato Power tripper permette di trasformare l’intero corpo umano in un conduttore elettrostatico. Ciò vuol dire che basta sfiorare il partner per scatenare microtempeste di deliziosi fulmini fra le nostre dita (o altro) e la sua pelle… ma anche che l’intensità dello stimolo aumenta notevolmente, pur mantenendo tutto in perfetta sicurezza. Se accettate un suggerimento, però, mentre lo usate trattenetevi dall’imitare l’imperatore malvagio di Guerre stellari e dall’esibirvi in teatrali «Mwahahahahah!»; mi rendo conto che l’istinto è fortissimo, ma in genere tende a far perdere un po’ di poesia ai giochi.